Antonia Minore

  • Inv 222738
  •  Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia

    Torre Nord-Ovest, sezione Baia sala 55

  • prima metà del I sec. d. C.
  • Marmo greco insulare (Paros)
  • h. 159 cm

La statua rappresenta Antonia Minore, madre di Germanico e di Claudio. E’ stante sulla gamba sinistra, mentre quella destra è leggermente flessa  e rivolta verso l’esterno. Indossa chitone e himation, entrambi dalle pieghe molto morbide e sinuose che esaltano le parti del corpo. Il volto, dallo sguardo intenso e austero, è rigidamente frontale; la sua superficie è estremamente levigata, per sortire un effetto chiaroscurale con la decorazione traforata del diadema sul capo.

 Antonia Minore è ritratta post mortem, e perciò divinizzata, con le sembianze di una Venere, come indicano la veste greca, il prezioso diadema e soprattutto il piccolo Eros in riposo, morbidamente appoggiato sulla spalla sinistra della donna. Si è ipotizzato che la statua volesse celebrare la donna quale “Venere genitrice”, in quanto progenitrice della stirpe di Claudio, e, parimenti, legittima erede di Augusto, perché figlia di Ottavia, sorella di Augusto, e del triumviro Marco AntonioAl contrario, Marcello Gigante ha voluto ravvisare nella figura di Eros Thanatos la personificazione della Morte, per il particolare dei piedi incrociati, che secondo una fonte greca, connotava questa divinità. Tale personificazione indicherebbe lo status di defunta di Antonia. La statua in esame ripropone un modello di derivazione classica, della scuola di Fidia.

Localizzazione geografico-amministrativa
Bacoli, località Baia
Napoli
Modalità di rinvenimento

rinvenuta in seguito a scavi subacquei regolari effettuati il 24.09.1981; è l’unica statua che si conserva del lato sinistro del ninfeo, collocata, probabilmente nella seconda nicchia (partendo dall’abside).

Bacoli (NA), località Baia, punta Epitaffio

Definizione culturale

arte romana

Condizione giuridica e vincolistica

proprietà dello stato

Stato di conservazione
buono
Fonti e documenti di riferimento

P. Miniero ( a cura di), Il museo archeologico dei Campi Flegrei nel castello di Baia, Napoli 2000, pp. 92-93, 100;  P. Miniero, Baia: il castello, il museo, l’area archeologica, Napoli 2000, pp.58-62; Campi Flegrei III, p. 159.