Domiziano Nerva

  • Inv 155743
  • Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia, sezione Miseno sala 56

  • 94-95 d.C.
  • bronzo con intarsi in rame e in argento
  • rilievo, fusione ad agemina
  • cavaliere h. 130 cm; cavallo h. 175 cm

La scultura raffigura l’imperatore Domiziano in sella a un cavallo impennato che frena tirando energicamente le redini verso sinistra; è vestito di una corazza riccamente istoriata e con il braccio destro, sollevato, brandisce l’asta. La corazza si presenta nella forma corta, a corsetto, la cui ricca decorazione è realizzata in parte a rilievo (l’egida  la  scena con Eracle e i serpenti) e in parte ad agemina; presenta, al centro del torace e su di un piano obliquo, l’egida ricoperta da un reticolo di squame, su cui si staglia il gorgoneion, al di sotto del quale due serpentelli si annodano dopo aver formato due cerchi simmetrici, campiti da rosette decorative. Rilevante è l’aspetto mite della Medusa, con i lunghi capelli lisci che scendono ai lati del volto, per la quale si è voluto vedere un preciso richiamo alla familiare numen Minerva, come appunto Quintiliano (x, I, 91) definisce la dea in rapporto all’imperatore; dal momento dell’ascesa al trono di Domiziano, di Minerva vengono esaltate particolarmente le virtù guerriere, Sullo spallaccio della corazza è presente un Eracle fanciullo che strozza i serpenti, come simbolo della Virtus dell’imperatore e come manifesto della sua predestinazione a un destino eroico. La decorazione ad agemina della corazza ricopre l’intero corsetto con motivi marini, associando liberamente tipi fantastici, quali pistrici e ippocampi, a pesci tratti dalla più umile fauna ittica, polipi, razze e murene.  La presenza di corteggi di animali fantastici è frequente su statue loricate, a significare allegoricamente che la Felicitas, la Victoria del Princeps si estende anche sul mare;nel caso specifico, è evidente il richiamo al mare di Misero. 

La testa della statua rivela una evidente ma precisa sutura, lungo il contorno del viso. Questo, infatti, riproduce i tratti fisionomici dell’imperatore Nerva, mentre i resti della capigliatura, sul lato posteriore, denotano problemi di calvizie, di cui Domiziano soffriva sin dalla gioventù. Pertanto, la statua di Miseno, come tante altre, doveva esser stata realizzata originariamente per Domiziano, ma in seguito alla damnatio memoriae dello stesso, fu trasformata in immagine di Nerva, sì da cancellare il benché minimo ricordo dell’imperatore tiranno.

Il cavallo impennato, il braccio di Domiziano che afferra e lancia l’asta, i suoi abiti militari, e probabilmente l’originaria presenza di un barbaro vinto ai suoi piedi, conferiscono alla scultura vigore e carica aggressiva, sì da presentare l’imperatore quale condottiero vincitore, secondo il modello scolpito da Lisippo per Alessandro Magno nel 334 a.C.,.

E’ probabile che alla statua appartenesse un’iscrizione, solo parzialmente conservata, con una titolatura che fa collocare la dedica tra il dicembre del 94 e il settembre del 95 d.C; l’iscrizione era stata capovolta e riscritta con una dedica a Nerva. Pertanto, la statua sarebbe stata eretta in occasione di un evento preciso e piuttosto importante nel programma politico domizianeo: la costruzione della via Domitiana, avvenuta, per l’appunto, nel 95 d.C., per favorire collegamenti più celeri, di tipo economico e militare, tra Roma e Pozzuoli

Localizzazione geografico-amministrativa
Bacoli, località Miseno
Napoli
Modalità di rinvenimento

rinvenuta il 19 marzo 1968 nell'ambiente ovest (B) del sacello degli Augustali, schiaccita sotto il crollo dello costone roccioso e a una quota soprelevata rispetto al piano pavimentale

Bacoli (NA), località Miseno

Definizione culturale

arte romana

Condizione giuridica e vincolistica

proprietà dello stato

Stato di conservazione
mutilo
Fonti e documenti di riferimento

M.R.Borriello-A.D’Ambrosio, Baieae-Misenum, Forma Italiane reg.1,14, Firenze 1979, pp.137ss.; M.R.Borriello, L’edificio degli augustali di Miseno, in Domiziano/Nerva, cat. Mostra Napoli 1987, pp. 13-24; P. Miniero, Domiziano/Nerva. La statua equestre. Una proposta di ricomposizione, Napoli 1987; A.De Franciscis, Il sacello degli Augustali a Miseno, 1991;  G.Guadagno, Il sacello degli Augustali di Miseno in Tranquillitas (Mél.en l’honneur de Tran Tam Tinh, Quebec s.d.-1994), pp. 243-53;G. Camodeca, Domiziano e il collegio degli Augustali di Miseno, in Scritti di epigrafia in onore di L. Gasperini, Tivoli 2000, pp. 169-185; P. Miniero (a cura di), Il museo archeologico dei Campi Flegrei nel castello di Baia, Napoli 2000, pp.66-70;  P. Miniero ( a cura di), Il sacello degli Augustali di Miseno, Napoli 2000, pp. 29-34;  P. Miniero, Baia: il castello, il museo, l’area archeologica, Napoli 2000, p. 57; Campi Flegrei III, 2009 pp. 196-199