Parco monumentale Baia

Parco Monumentale

La lungimirante acquisizione nel Demanio di questo lotto di terreno di circa 14 ettari, avviata già nel 1939 ha permesso la conservazione fino ai nostri giorni di questo lembo di paesaggio, ricco sia dal punto di vista archeologico che naturalistico. La selvaggia macchia mediterranea si mescola a ordinati frutteti, distesi, come nella tradizione dei Campi Flegrei, sui ripidi pendii di ciò che resta di un cratere vulcanico. A differenza dell’adiacente Parco delle Terme di Baia, lo scavo archeologico è intervenuto solo su una minima porzione, mettendo in luce i resti di una villa costruita a partire dal II secolo a.C. e ristrutturata più volte nei cinque secoli in cui fu abitata. L’uso di metodologie aggiornate al momento dello scavo archeologico ha permesso di cogliere aspetti più dettagliati delle trasformazione e degli eventi che si succedettero tra le sue stanze, tra cui certamente un vasto incendio, dopo il quale vari ambienti della domus fu decorata con ricchi pavimenti in marmo e affreschi alle pareti, parte dei quali è esposta nelle sale del Museo del Castello di Baia. Punto nevralgico del complesso rimase sempre un lungo portico affacciato sul golfo di Baia: il panorama, che da qui si gode tuttora, era certamente uno dei pregi principali di questo complesso, tanto da far collegare i resti, secondo alcuni studiosi,  alla villa di Giulio Cesare a Baia, nota, attraverso le parole di Tacito, proprio per le vedute che offriva. I più recenti scavi all’interno del Castello Aragonese hanno portato a spostare in quel sito, più elevato, la probabile residenza del noto personaggio e a riportare nell’anonimato i proprietari del lussuoso complesso del Parco Monumentale, indice comunque dell’attrazione che queste coste sempre ebbero sulla nobiltà romana.

Come arrivare

In auto: Tangenziale di Napoli - uscita Pozzuoli/Arco Felice direzione Bacoli/Fusaro.
Trasporti pubblici:
Da Napoli Montesanto Linea EAV Ferrovia Cumana (fermata Fusaro). 

per gli orari, consultare i siti:

Info e costi

Ingresso: libero, esclusivamente su richiesta

Prenotazione: obbligatoria, pa-fleg.comunicazione@cultura.gov.it